Fotografia e bambini, c’è da sempre qualcosa che lega l’una agli altri.
Quando ho iniziato a fare il fotografo (non a fotografare, quello è successo un po’ di tempo prima), ho iniziato ad avere a che fare con i primi matrimoni. Un po’ come tutti ho cominciato con il fare da secondo fotografo per qualcuno più esperto di me.
Mi ricordo che durante il mio primo matrimonio, uno stupendo evento al ristorante Due Colombe, mi persi per una mezz’ora buona a fotografare le piccole damigelle che giocavano nell’erba.
Al momento non sapevo bene cosa accomunasse la fotografia e i bambini, ma mi venne semplicemente spontaneo fermarmi a fotografare.
Così poi il primo fotografo, una volta consegnato il materiale mi disse “caspita ma ti piace proprio fotografare i bambini!”.
E devo dire che si, mi piace proprio, ma ho impiegato parecchio tempo a capire il motivo.
Doverosa premessa.
Quando ero bambino – quindi fino a qualche tempo fa – posso permettermi il lusso di dire che fossi piuttosto sveglio e maturo per la mia età.
Quando quindi qualcuno si rivolgeva a me con quel fare infantile e quella vocina stridula che spesso si usa con i bambini, mi sentivo terribilmente irritato.
Sono un bambino, non sono scemo pensavo fra me e me perché devi usare questa voce da psicopatico che peraltro mi intimorisce un po?
E tutt’oggi in effetti debbo dire che mi trovo piuttosto in difficolta a trattare i bambini in questo modo.
Quindi quando ho scoperto questo legame “fotografia-bambini” che in un certo modo mi ha avvicinato a loro, mi sono chiesto il motivo di questo interesse.
Intanto devo dire che nutro un profondo rispetto per l’infanzia e per la figura del bambino. Avendo studiato psicologia (qui qualche info al riguardo), ho ben presente quando i bambini siano sensibili, furbi e molto spesso più maturi di noi adulti.
Ma la caratteristica che più mi lascia sorpreso è la loro estrema autenticità.
Quando faccio un ritratto ad un adulto, bisogna pescare insieme dal profondo qualcosa che questo cerca a volte di nascondere, per poi scoprire che è bellissimo e che è ciò che lo rappresenta davvero.
I bambini invece (non sempre purtroppo) sono come li vedi. Se, vestiti da cerimonia, decidono che è il momento di rotolarsi nell’erba, lo fanno. Punto e fine del discorso.
Quando si fotografano i bambini si ha accesso alla loro piccola anima. Non gliene frega niente di pose, artifici e quant’altro.
Anzi, se una bambina un po’ vanitosa si mette in posa, è in grado di raccontare paradossalmente ancora con più sincerità il suo modo di essere.
Perché un adulto vuol posare senza sembrare ridicolo e facendo sembrare che non sia in posa. Un bambino invece vuole che venga proprio fotografata la sua posa.
Dopo aver fatto questa scoperta meravigliosa ho quindi capito di voler dedicare più tempo a questo meraviglioso racconto e quindi dare spazio a una sorta di “format” che si è poi concretizzato nel Reportage di Famiglia, di cui parlo anche più nello specifico in questo articolo.
In definitiva, credo che questa accoppiata fra il mondo dell’infanzia e quello della fotografia, sia qualcosa di stupendo.
A tal proposito vi lascia qualche fotografia in vari ambiti che riguardano il rapporto fotografia-bambini.
Se volete chiedermi qualsiasi in formazione riguardo a tutto ciò che riguarda la fotografia per i bambini e per la famiglia, non pensateci troppo e contattatemi da qui senza alcun impegno.